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Mediaset vs Vivendi: un bell’esempio di utilizzo del Trust

Un bell’esempio di utilizzo del Trust per la risoluzione di problematiche societarie?

Mediaset vs Vivendi

Per risolvere la nota vicenda che vede contrapposte le due note società, si profila la soluzione di un c.d. “blind Trust“.

Sostanzialmente Vivendi sarebbe “costretta” a parcheggiare il proprio 19,95 delle azioni di Mediaset in un veicolo terzo e super partes.

Quale miglior esempio di utilizzo del Trust, come strumento di pianificazione patrimoniale e aziendale.

Come si è arrivati fino a qui?

Già nella primavera dell’anno scorso l’Autorità Garante della Concorrenza aveva messo nel mirino Vivendi.

Con delibera 178 del 2017, aveva infatti stabilito che Vivendi aveva violato le norme in materia Anti-trust.

Il motivo? Vivendi detiene già una rilevante partecipazione in Telecom Italia.

L’Autorità, come da procedura, ha concesso termine fino al 17/4/2018 per “mettersi in regola”.

Come risposta, Vivendi ha replicato che si sarebbe resa disponibile a porre una parte delle quote (il 19,95%) in un Trust, trattenendo un 10%.

Pur permanendo in essere tutti i contenziosi (amministrativo con AGCM e civile riguardo alla vicenda Premium)

Perchè proprio il Trust?

E’ presto detto.

Il Trust è un fondo “cieco” segregato rispetto al patrimonio del disponente (Vivendi).

Il controllo di questo patrimonio separato sarà affidato ad un Trustee, che avrò il compito di amministrarlo nell’interesse del beneficiario (in questo caso sempre Vivendi).

Formalmente, in questo modo, non ci sarà una concentrazione di potere e le regole di concorrenza saranno rispettate.

Anche in questo caso, quindi, il Trust si conferma come uno dei migliori strumenti di pianificazione e protezione patrimoniale.

Mi auguro di avervi dato un ulteriore elemento di riflessione per valutarne l’utilizzo.

Avv. Giuseppe Bellini

 

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