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EXPO2015: il tema della sicurezza alimentare

expo2015

Expo e sicurezza alimentare

Il filo conduttore dell’esposizione universale che da questo mese sino ad ottobre si terrà a Milano è l’alimentazione: in particolare “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il titolo che è stato dato alla manifestazione.

L’obiettivo è quello di riflettere e di confrontarsi sui diversi tentativi volti a trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte vi è chi ancora soffre la fame, dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta ed eccessiva.

Ciò è emerso anche in ambito europeo dove, cogliendo l’occasione della realizzazione dell’Expo Milano 2015, si è tenuta a Bruxelles una conferenza in materia di alimentazione.

In tale sede plurimi sono stati gli interventi che hanno sottolineato il predetto contrasto; nello specifico il Prof. Paolo De Castro, relatore permanente della Commissione Agricoltura per Expo 2015, ha affermato che “la ricerca ha un ruolo chiave e che mediante essa occorre intensivizzare l’agricoltura, ma mantenendo alta la fertilità del terreno”.

Successivamente, Salvatore Veca, curatore scientifico della Carta di Milano (documento ancora in bozza, ma che sarà completato nel corso dell’Expo e poi consegnato all’ONU), ha chiarito come tale Carta è un “documento di cittadinanza globale” che si basa sulla convinzione che il diritto ad un cibo adeguato, nutriente e sicuro sia un diritto umano fondamentale, assieme a quello di accesso all’acqua e all’energia.

Perché questo risultato sia effettivamente raggiunto e le contraddizioni presenti in ambito alimentare siano definitivamente eliminate, non basta comunque attirare gli interessi delle persone in età già adulta, ma è necessario che si intervenga anche a livello scolastico.

E l’Italia non si tira indietro: con il Progetto Scuola Expo Milano 2015, i cui obiettivi e ambiti sono stati illustrati a Roma dal Ministro dell’Istruzione e dal Ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali in occasione dell’incontro con il Commissario unico di Expo e con il Presidente della Rai, si pone l’accento sul diritto al cibo sano e sicuro per tutti.

Alimenta in tal modo il dibattito globale attorno alla sostenibilità ambientale, inserendo un programma sperimentale sull’educazione alimentare nelle scuole.

Il dialogo dovrebbe tuttavia contemplare, oltre che le disparità tra Paesi ricchi e Terzo Mondo e la sicurezza alimentare in astratto, anche temi più concreti per la vita del cittadino, quali ad esempio quello delle c.d. frodi alimentari che con il tema della sicurezza sono interconnesse.

La frode alimentare

Le frodi alimentari sono un fenomeno altamente dannoso, tanto per i consumatori, quanto per le imprese.

Esse (quali attività di produzione, detenzione, commercio, vendita o somministrazione di alimenti non conformi alle Leggi vigenti) possono essere divise in due tipologie:

1) frodi sanitarie, dette anche frodi tossiche in quanto costituiscono una minaccia per la salute del consumatore;

2) frodi commerciali, che danneggiano gli interessi economici del consumatore senza arrecare necessariamente danno alla salute.

Tale distinzione è importante, poiché a seconda della tipologia di frode alimentare a cui ci si trova difronte si possono avere implicazioni d’ordine giuridico (nonché sanzionatorio) diverse e in base agli effetti esercitati sulla composizione o sugli aspetti esteriori dell’alimento (oppure su entrambi contemporaneamente) è possibile un’ulteriore distinzione tra frodi sulla qualità intrinseca del prodotto e frodi riguardanti la commercializzazione degli alimenti.

Tra le frodi relative alla qualità intrinseca del prodotto troviamo le alterazioni (i.e. modifiche della composizione e dei caratteri organolettici degli alimenti causate da fenomeni degenerativi per cattiva o prolungata conservazione), adulterazioni (i.e modifiche della naturale composizione di un prodotto alimentare per l’aggiunta o la sottrazione volontaria e non dichiarata di alcuni componenti, allo scopo di ottenere un tornaconto economico), sofisticazioni (i.e. modifiche volontarie della naturale composizione di un prodotto alimentare mediante l’aggiunta di sostanze estranee o la sostituzione di uno o più elementi propri dell’alimento con sostanze di qualità e valore inferiore o mediante l’aggiunta di sostanze chimiche non consentite dalle leggi, per migliorarne l’aspetto o per coprirne i difetti).

Nelle frodi inerenti alla commercializzazione degli alimenti rientrano, invece, le falsificazioni (i.e. operazioni fraudolente volte alla sostituzione di un alimento con un altro), le contraffazioni (i.e. azioni fraudolente finalizzate a far apparire un alimento diverso da come è nella sua costituzione o a creare un prodotto nuovo, ma apparentemente simile a quello reale).

La contraffazione alimentare, o “Agropirateria”, nel suo complesso provoca danni al consumatore, alle imprese, allo Stato e alla salute pubblica.

La distribuzione dei prodotti contraffatti avviene, appunto, per lo più attraverso due canali: il circuito clandestino, organizzato al di fuori del mercato regolare, e il circuito commerciale, in cui i prodotti contraffatti sono posti accanto a quelli genuini.

Attraverso questo secondo canale in particolare vengono messi in vendita alimenti recanti marchi o segni distintivi dell’italianità dei prodotti imitati (c.d. Italian Sounding).

Un’immagine sulla portata del fenomeno è fornita, a livello nazionale, dalle Forze dell’Ordine che periodicamente ne pubblicano i dati sul portale IPERICO, database in cui sono evidenziati i prodotti da proteggere e quelli usurpativi dell’Italian Sounding.

Si è reso quindi necessario un intervento normativo incentrato sulla Legge n. 350/2003 (e successive integrazioni) la quale introduce disposizioni in difesa del marchio “Made in Italy”, allo scopo primario di tutelare il consumatore e fornire precise indicazioni sull’origine del prodotto (rectius, sul fatto che sia interamente realizzato in Italia).

Da un punto di vista generale, nel c.d. Diritto Alimentare, come del resto anche in altri ambiti, la libera circolazione di prodotti sicuri e garantiti nel mercato unico è possibile mediante l’armonizzazione delle legislazioni nazionali.

Lo strumento che meglio permette il raggiungimento di tale obiettivo è il Regolamento CE n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio.

Esso assicura un elevato livello di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori, assicurando la lealtà delle transazioni commerciali e consentendo loro di compiere scelte consapevoli circa gli alimenti consumati.

A supporto di tale Regolamento ne sono stati successivamente (nel 2004) emanati altri, che, inclusi nel c.d. “Pacchetto igiene”, dettano le norme per tutte le fasi del processo produttivo.

Anche nel nostro ordinamento si è legiferato in materia sulla base del disposto dell’art. 32 della Cost. secondo cui “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.

In tale contesto troviamo diverse Leggi che riguardano la disciplina igienica della produzione e vendita di bevande, l’etichettatura dei prodotti alimentarti, le sanzioni penali per aver messo a repentaglio la salute pubblica e la già citata tutela del marchio “Made in Italy”.

Conclusioni

In sintesi, è doveroso sottolineare come l’Expo Milano 2015 dovrebbe dunque dar conto anche del fatto che nella lotta per una corretta e sicura alimentazione non basta solo annullare le disparità esistenti tra Paesi ricchi e poveri, ma è necessario anche debellare il fenomeno fraudolento, incrementando gli interventi già in essere, i quali non sono solo repressivi (i.e. sanzioni penali o amministrative), bensì anche preventivi (prevedendo altresì la predisposizione di banche dati che consentano di individuare gli alimenti da salvaguardare e quelli che invece sono il risultato di frodi alimentari).

Senza tacere che la prevenzione è resa ancor più efficace dal lavoro coordinato di tutte le Forze dell’Ordine, coerentemente la rinnovata consapevolezza sul punto maturata nella nostra società.

Avv. Giuseppe Bellini Dott. Giacomo Larcinese

 

Fonti

Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, su www.expo2015.org;“Expo 2015 e sicurezza alimentare, l’importanza delle culture locali”, su www.eunews.it;“Expo 2015, parte il progetto di educazione alimentare nelle scuole”, su www.ilgiornale.it;Agenzia delle Dogane, “Lotta alla contraffazione e tutela del Made in Italy” ; Masini, “Tutela del consumatore e profili penali della disciplina delle frodi alimentari”, su www.agriregionieuropa.univpm.it; Pezzullo, “La contraffazione alimentare. Disciplina, reati e sanzioni amministrative”; Ministero dello Sviluppo Economico, “La lotta alla contraffazione in Italia nel settore alimentare 2009-2012”, Rapporto IPERICO.