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La via alternativa dei Minibond: cosa sono e a che servono?

minibond

MINIBOND: una via alternativa di finanziamento per le Aziende

Minibond sono titoli obbligazionari introdotti e disciplinati di recente.

Stante le note difficoltà di accesso al credito bancario, si è voluto agevolare una maggiore e più agevole raccolta di risorse per le PMI.

E ciò in funzione della crescita e della realizzazione di nuovi investimenti.

Aldilà del nome accattivante, si tratta di strumenti a disposizione degli operatori finanziari da molto tempo.

La novità introdotta nel 2012 riguarda alcuni profili di trattamento contabile e fiscale con finalità incentivanti.

Queste novità hanno portato ad un notevole incremento dell’interesse del mercato verso questi strumenti.

Di che si tratta?

Le agevolazioni fiscali sopra accennate, possono essere compendiate nei seguenti termini:

  • è prevista la deducibilità degli interessi passivi con le medesime regole previste per le società quotate, per i titoli quotati su mercati regolamentati;
  • i costi di emissione sono sempre deducibili.

Possono emettere minibond le PMI con un organico di almeno 10 unità e un fatturato superiore ai 2 milioni di euro.

Possono quindi emettere minibond le PMI che soddisfino anche le seguenti condizioni:

1) abbiano sottoposto a revisione contabile, da parte di un revisore legale o di una società di revisione legale iscritti nel Registro dei revisori legali e delle società di revisione, il bilancio dell’ultimo esercizio;

2) emettano i titoli, e ne limitino la circolazione, esclusivamente in favore di investitori qualificati (34-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 1999).

Quali sono i costi?

I costi per la società emittente non sono certo trascurabili.

Bisogna considerare, comunque, che in termini percentuali decrescono all’aumentare del valore complessivo dell’emissione.

In generale con circa 40.000,00 euro è possibile farsi assistere da un advisor e da un legale, certificare i propri bilanci e presentare la domanda di ammissione alla Consob.

Con altri 20.000,00 euro è possibile farsi assegnare un rating dalle società specializzate.

Il rating non è obbligatorio.

Ma il suo conferimento, specie se elevato, rende più appetibile l’emissione e consente alla società di indebitarsi a tassi più bassi.

La quotazione

Successivamente alle fasi di emissione e di sottoscrizione, le imprese possono quotare i minibond presso il segmento professionale ExtraMOT PRO di Borsa Italiana.

Secondo i dati della società di consulenza Adb, a fine 2014, risultavano completate circa un centinaio di emissioni (di cui 70 per un importo inferiore a 50 milioni di euro), metà delle quali condotte in porto nell’ultimo semestre considerato.

La durata media del prestito si è attestata intorno ai cinque anni, con rendimenti compresi tra il 5% e il 7,5%

In conclusione, i minibond hanno l’indiscutibile pregio di consentire una certa diversificazione dell’esposizione finanziaria di una società.

Va segnalato che molte PMI ritengono che i tassi siano ancora troppo onerosi e poco competitivi rispetto al credito bancario.

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Vi invitiamo a valutare questo strumento alternativo con molta attenzione.

Avv. Giuseppe Bellini                          Avv. Mirko Gallazzi